3 pensieri su “Cuore di panda

  1. Del resto alcune rette sono parallele e altre ogni volta incidenti, per abitudine o per attitudine, incontrandosi in un punto per non ritrovarsi mai.

  2. davvero brillante questo racconto filosofico. somiglia ad un’equazione smatematica che sviluppando costanti e incostanti si rende gradualmente *conto* di se e di sé. ed ecco che il panda, e l’elefante, come pure l’emisferoide e il sarchiapone, diventano tutte maschere godibilissime dell’immaginario della scimmia nuda con cui dobbiamo confrontarci quotidiana-mente (che s’abbia o meno esagerato col prosecco al Kierkegaard). in tal senso, soprese (e penombre) sono turbo-lenze preziose, capaci di andare a pescare parole e significati più oltre, affrancandosi dalle vasche da acquacoltura. mmm… aggiungo solo, riguardo all’ironia, che forse è non è più pericolosa della lama di un coltello (in una strada buia, temerei di più un malintenzionato con arma da taglio che un malintenzionato ironico). eppure del coltello ne faccio uso da una vita, minimo due volte al giorno, ma non m’ha ancora avvelenato…
    : )

    1. Grazie! Ottima chiave di lettura. E se è pericoloso esagerare con Morris (Desmond e Philip) e Kierkegaard, col prosecco si può invece osare di più senza temere pericolose ricadute spirituali (al massimo spirito-se).
      Riguardo all’ironia: è come un coltello o un paio di leggings: dipende chi, come e dove si usa! Inoltre non sottovaluterei il doppio fastidio di un rapinatore che oltre ad estorcermi denaro col coltello ci dovesse far sopra anche dell’ironia.

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